Da qualche anno ma in particolare nell’ultimo periodo a parte una breve pausa inizio anno si susseguono sciami sismici nella zona flegrea.
Essendo io puteolano da almeno vent’anni laureato in Scienze Geologiche pur non essendo un geologo strutturale o un vulcanologo, provo a spiegare come viene percepito un terremoto dai puteolani seppur di magnitudo non altissima (raramente per fortuna superiamo i 4 gradi) a chi non vive a Pozzuoli.
Come si manifestano i terremoti a Pozzuoli
Una scossa di magnitudo 3.7 di origine vulcanica, con epicentro situato a una profondità di 2,5 km, generalmente viene percepita dalla popolazione locale in modo variabile, a seconda della vicinanza all’epicentro e delle caratteristiche geologiche dell’area. A questa profondità relativamente superficiale e con tale magnitudo, la scossa può essere chiaramente avvertita come un tremore rapido e breve dalla maggior parte delle persone in prossimità dell’epicentro.
L’intensità del sisma, che descrive gli effetti su persone e strutture, potrebbe essere moderata nei dintorni più immediati. La percezione può andare da un leggero scuotimento di oggetti all’interno delle abitazioni a un breve, ma distinto, movimento del suolo. I suoni associati possono includere un boato o un rimbombo, tipici delle eruzioni vulcaniche e dell’attività sismica correlata.
In ogni caso affidarsi sempre a fonti ufficiali del Comune e della Protezione civile. Io ad esempio pur pubblicando sempre la notizia quando ci sono eventi particolari invito sempre tutti alla calma.
In ambito scientifico, una scossa di questa natura e profondità è spesso oggetto di monitoraggio e analisi intensiva, poiché può fornire informazioni preziose sulla dinamica sottostante del vulcano e sugli eventuali processi di risalita del magma.
La rete sismologica locale sia dell’osservatorio Vesuviano che dei Campi Flegrei e gli strumenti di monitoraggio vulcanico svolgono un ruolo cruciale nell’acquisizione di dati in tempo reale, che aiutano a valutare l’attività vulcanica corrente e a prevedere possibili eruzioni o ulteriori attività sismiche.
Perché la percezione sembra più forte della magnitudo reale
In generale, il tufo e altre rocce vulcaniche possono comportarsi in modo diverso rispetto ai suoli sedimentari classici come quelli argillosi o sabbiosi.
I materiali piroclastici, come il tufo, possono variare nella loro capacità di trasmettere onde sismiche. Alcuni di questi materiali possono amplificare le vibrazioni sismiche, mentre altri possono attutirle, a seconda della loro densità e composizione.
In generale, rispetto ai suoli morbidi e sedimentari, come quelli dei Campi Flegrei, tendono ad amplificare le onde sismiche rispetto ai suoli più duri e rocciosi. Questo può causare una percezione del terremoto più intensa rispetto alla magnitudo reale registrata dagli strumenti sismografici.
Per una scossa di magnitudo 3.7 a una profondità di 2,5 km nei Campi Flegrei, considerando l’amplificazione delle onde sismiche dovuta alla geologia locale, la magnitudo percepita potrebbe essere leggermente superiore. Potrebbe essere percepita come una magnitudo di circa 4.0 o leggermente più alta, a seconda della precisione dell’epicentro rispetto alle zone residenziali e della specifica composizione del suolo in quelle località.
La percezione più intensa di un sisma in quest’area può anche essere accentuata dall’esperienza storica e dalla sensibilità della popolazione locale verso l’attività sismica, pensando alle evacuazioni del Rione Terra degli anni 70, aumentando la percezione del rischio e della forza del terremoto.
Marco Ilardi è un imprenditore digitale titolare di Micropedia, uno sviluppatore di app mobile, un autore e un marketer specializzato in SERP del marchio e knowledge panel di Google.
E’ anche un food blogger e direttore del food magazine cinque gusti. Specializzato in brand management presso SDA Bocconi di Milano fa parte dell’Inner Circle di Forbes il Legacy Pass.