Pozzuoli

Terremoti Pozzuoli scosse e mare si ritira che succede

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Terremoti a Pozzuoli una volta erano una cosa sporadica ma ultimamente è diventata purtroppo la consuetudine.

Ormai ogni giorno da circa tre mesi a questa parte si stanno verificando scosse quotidianamente, avvertite soprattutto nella parte alta della città e da chi abita ai piani più alti.

Ma analizziamo in maniera fredda il problema per capire se ci dobbiamo preoccupare.

La situazione dei terremoti a Pozzuoli cosa sta succedendo?

Il livello del mare nel porto di Pozzuoli sta scendendo qui siamo alla Darsena

Come sappiamo Pozzuoli come l’Islanda e il Parco di Yellowstone negli Stati Uniti è interessato da un fenomeno vulcanico chiamato bradisismo.

Stando ai dati dell’osservatorio vesuviano, il livello di allerta del vulcano dei Campi Flegrei è in uno stato di allerta giallo, in quanto sono state riscontrate alcune variazioni nelle dinamiche dell’attività.

Solo a febbraio ci sono stati più di 240 terremoti con una magnitudo massima di 2.2 gradi della scala Richter.

Le reti di monitoraggio sulle deformazioni del suolo confermano un sollevamento di circa 13 millimetri al mese, testimoniato anche da alcune evidenze come ad esempio l’abbassamento del livello del mare nella darsena al molo Caligoliano e nei pressi del mercato del pesce.

Il bradisismo degli anni 80 portò Pozzuoli ad un sollevamento massimo di 180 cm. Nel 1985 poi la città tornò a scendere provocando la decisione di evacuare il Rione Terra.

Il sollevamento complessivo di Pozzuoli da quando è ripresa la risalita ha portato il suolo a 176 centimetri e col ritmo attuale di 13 millimetri al mese, si ipotizza che entro l’estate si raggiungerà il livello di sollevamento degli anni 80.

Cosa sta facendo il comune in tutto questo?

Il sindaco Vincenzo Figliolia ha ribadito la necessità di mantenere la massima allerta sul territorio e recentemente ha fatto distribuire a tutti i cittadini dei volantini sul rischio vulcanico a Pozzuoli, tenendo ad informare i cittadini innanzitutto sull’esistenza di un piano di evacuazione di Pozzuoli, ma soprattutto cosa fare e dove andare a seconda della zona in cui si vive.

Il piano di evacuazione di Pozzuoli della Protezione Civile prevede la definizione di 8 aree di attesa a Licola, due alla Schiana nei pressi del parcheggio dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie, 7 aree a Toiano, 4 aree di attesa a Lucrino, 25 aree a Lucrino, sei ad Arcofelice, una nel parcheggio del cimitero, cinque a Via Campana, sei nel centro storico, una nel Rione Olivetti , due nella zona Pisciarelli ed altrettante a Via Napoli. Addirittura sono state indicate alcune di queste aree come le più adatte in caso di maremoto.

Nella fase di preallarme comunicata dalla protezione civile, per prima cosa verranno allontanate le persone degenti negli ospedali, nei penitenziari e gli animali da allevamento.

In questa fase chi può spostarsi in una seconda casa può farlo ricevendo anche un aiuto economico dallo Stato. Si consiglia a tutti di mantenere l’auto con un pieno di benzina.

Nella fase di vero e proprio allarme comincia l’evacuazione della popolazione civile che secondo i piani dovrebbe essere effettuata entro tre giorni.

A seconda della zona di Pozzuoli di residenza è stata predisposta una regione di evacuazione in cui recarsi in modalità autonoma ossia con la propria auto oppure in modalità assistita con mezzi del comune.

Vista la situazione attuale ci dobbiamo preoccupare?

Il sistema vulcanico di Pozzuoli è costituito da tanti coni vulcanici e da bocche che potrebbero aprirsi per cui non possiamo sapere quando e dove potrebbe verificarsi la prossima eruzione vulcanica a Pozzuoli.

Non è detto che quando aumentano i fenomeni la situazione stia per forza degenerando: ad un certo punto potrebbe anche darsi che ritorni tutto alla normalità, sempre relativamente ovviamente perché il rischio vulcanico quello rimane e bisogna mantenere la massima allerta.

La tipologia di vulcano della Solfatara è cosiddetta a degassamento continuo per cui si verificano continue esplosioni che causano questi terremoti.

Tra l’altro pochi sanno che un vulcano quando sta per spegnersi entra nella cosiddetta “fase solfatarica” che è l’ultima attività vulcanica prima della estinzione definitiva.

Se pure dovesse avvenire una eruzione non è detto che sia catastrofica: potrebbe avvenire una eruzione minore, secondaria che non comporti danni e perdite di vite umane, con la popolazione che avrebbe tutto il tempo per mettersi in salvo.

Come posso avere maggiori informazioni?

Il nostro consiglio se siete preoccupati è rivolgervi esclusivamente alla Polizia Municipale o alla Protezione Civile, che sono gli unici che possono darvi informazioni certe reali e non allarmistiche.

Oltre alle pagine social del comune e della protezione civile esiste anche una apposita app mobile chiamata InforMAPP sviluppata per tutti i comuni italiani dalla GISData s.r.l. disponibile per Apple ed Android con la quale è possibile informarsi oltre ad apposite segnaletiche visive ed acustiche in tutto il territorio cittadino.

Esiste anche la possibilità per il capofamiglia compilando un apposito modulo

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